
Fascia , con i suoi 1.118 metri sul livello del mare, è il comune più alto della Liguria e rinnovata nel suo aspetto, con la Chiesa che ne è il simbolo e unico monumeto rimarchevole, offre ai suoi visitatori, nelle varie stagioni, il verde dei suoi prati e dei suoi boschi, il bianco dei narcisi, il giallo dell'arnica, i diversi colori dell'autunno delle sue faggete, insieme alla genuinità della sua cucina ed alla cordialità della sua gente... veniteci a trovare.
Quanto segue sono cenni relativi alla storia dell' Amministrazione Comunale di Fascia a seguito di ricerche effettuate da Filippo Tirini negli archivi comunali e riportate sul libro "CARPENETO una picola, grande Comunità"
Questi dati sono stati riportati sul libro di Carpeneto poichè in detta Frazione vi è la sede comunale e alcune citazioni originali di queste ricerche vengono riportate pari pari all'originale su questa pagina, evidenziate in azzurro.
La costituzione del Comune risale al 1797 e, negli anni precedenti, l'archivio faceva capo a quello della Chiesa, più vecchio e sempre esistito e dal quale si riscontrano anche quei primi riferimenti alle attività del Comune.
Come archivio comunale, la prima Delibera del Consiglio Comunale porta la data del 13 Giugno 1818 ed è relativa alla nomina del primo Consiglio di Fascia, composto da ben quattro persone compreso il Sindaco:
"Il Consiglio Municipale della Comunità di Fascia, Ducato di Genova, Mandamento di Torriglia, Intendenza e Provincia di Genova, dopo avere ricevuto dal Ec. Ill. Intendente Generale lo stato nominativo dè Membri componenti il Consiglio di questa Comune di Fascia in numero di quattro compreso il Sindaco, per l'organizzazione dè Nuovi Consigli Comunali, in esecuzione di Sua Ordinanza dei 30 gennaio anno corrente ho convocato l'Ufficio di Comunità
Giuseppe BRUNO di Lorenzo eletto in Nuovo Sindaco.
Gio Batta ISOLA di Stefano, Domenico VARNI di Stefano, Angelo BARILE di Giacomo tutti e tre eletti Nuovi Consiglieri, ai quali assistendovi il Sig. Andrea FERRETTI castellano ho fatto lettura di detta lettera ad effetto che venghino installati ciascheduno nello esercizio dello fonzioni di consigliere, e quindi se ne è firmato l'atto presente sotto cui uno dopo l'altro si sono sottoscritti Giuseppe OROCCHI Capo anziano, Andrea FERRETTI Castellano, Giuseppe BRUNO Sindaco, Angelo BARILE, Domenico BARILE, Gio Batta ISOLA consiglieri illeterati."
Le votazioni venivano approvate per alzata e seduta anzicchè per semplice alzata di mano e sui documenti ufficiali, quale ad esempio le delibere, i mesi venivano ebbraviati con i numeri 7bre, 8bre, 9bre, rispettivamente per settembre, ottobre e novembre.
Sono però tempi di riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche e del territorio: vengono raddoppiati i consiglieri comunali (Ordinari ed Aggiunti); vengono definite le strade comunali; vengono riattate o costruite nuove strade richiedendo la compartecipazione di tutti alle relative spese (per le "pedagne sul Brigneto e sul torrente tra le Ville di Carpeneto e Rondanina" devono pagare Torriglia, Propata, Rondanina e Fascia); il Comune passa sotto la Provincia di Bobbio; vengono imposte al Comune 196 giornate comandate per i lavori sulla mulattiera Bobbio-Genova.
Vengono ufficializzazi dal Comune i Pesi: il CANTARO, i BUBBI, la LIBRA e l'ONCIA a peso di Genova; le Misure: il SACCO, lo STASO, la QUARTA, il QUARTARO, il COPELLO e MEZZO COPELLO per le derrate; le CANNE ed i PALMI in misura genovese per le telerie mentre per i liquidi si usano il RUBBO, la PINTA, il BOCCALE e il MEZZO BOCCALE.
Il Comune era composto da 90 famiglie per 550 abitanti molti dei quali, dopo il raccolto di agosto, andavano a lavorare in Lombardia.
E' sito su un territorio che va dal Fiume Trebbia al Monte ai confini con Carrega, provincia di Novi, la cui larghezza varia da 7 miglia, in certi punti sono un miglio e un terzo. Che le Borgate abitate sono 3 distanti circa 2 miglia una dall'altra...
Con la Delibera del Consiglio Comunale nr. 10 del 31 maggio 1833 viene riconfermata a Carpeneto l'ubicazione del Comune "...nuovamente a Carpeneto villa di mezzo, e di maggiore popolazione, e dove fu sempre sino dall'anno 1797 (epoca in cui fu fatta Comune) a tutto il 1829, e che in dett'anno fu trasportato nella villa di Fascia capricciosamente senza la dovuta superiore autorizzazione... "
Le prime scuole comunali erano soltanto per alunni maschi (le femmine non andavano a scuola) e le spese per i Maestri comunali, dette "foccaggio", dovevano essere sostenute dai cittadini Il 14 8bre 1840 il Consiglio... delibera che la tassa a Foccaggio di cui è caso dovendo servire esclusivamente per lo stipendio dei Maestri della Scuola Comunale... La prima scuola comunale viene aperta a Carpeneto, nominando Maestro l'allora parroco Don Giuseppe De Agostini, con uno stipendio annuo di lire 150.
Nel 1852 vengono nominati i nostri rappresentanti "... al Congresso che si terrà a Genova per la strada a costruirsi lungo il Bisagno, e la val di Trebbia..." da Genova a Piacenza.
Con la Delibera del 7 maggio 1870, con voti unanini per alzata e seduta, viene richiesto il cambio di provincia:
Contemporaneamente viene rifiutata l'offerta da parte dello Stato di acquistare il dismesso ponte in legno sul Cassingheno, non più usato a causa della costruzione della strada nazionale dall'abitato di Loco superiore al confine tra le provincie di Pavia e Genova.
A giustificazione si fa presente che il Consiglio comunale ha deciso la costruzione di una strada carrozzabile pi&ugarve; comoda, che unisca Carpeneto, via Cassingheno, al primo ponte sul Trebbia della strada nazionale.
Nel 1886, sempre da Delibere comunali, risulta che "...i residenti attuali sono 760, ma quelli veramente residenti sono 539 poichè 221 sono emigrati in America...i ragazzi che frequentano le scuole sono 27 a Fascia, 22 a Cassingheno e 20 a Carpeneto.."
Nel 1888 viene delegato l'Avv. Claudio Carcassi a rappresentare il Comune nell'assemblea dei promotori per la realizzazione della ferrovia Genova-Piacenza.
Dal censimento del 1936 i residenti risultano scesi a 392.
Nel 1939 viene autorizzata la richiesta della Società Elettrica Piacentina per la costruzione e l'esercizio delle condotte elettriche di distribuzione ad alta tensione (12.000 volts), dalla statale alla frazione di Fascia, via Cassingheno, Carpeneto/Rondanina, con diramazioni a bassa tensione (250 - 145 v.) in alcune località dei Comuni.
Nel 1945 ritorna il Sindaco al posto del Podestà e con ordinanza n. 88A del 22.7.1945 Eugene R. McPhee, Ten. Col USA - Commissario Provinciale del l'Headquarters Allied Military Government, convalida la nomina della nuova Giunta.
Nel 1946 è completata l'illuminazione pubblica ed arrivano le prime bollette intestate a privati, quali prestanome per il Comune (trimestre Gennaio/marzo per Carpeneto e Cassingheno lire 6.250).
Nel 1950 viene approvata la costruzione della carrozzabile sino a Carpeneto richiedendo un contributo statale e l'anno successivo viene stipulata la convenzione con la TETI per il collegamento telefonico:
Nel 1956 viene richiesto al Ministero di dirottare 40 milioni già staziati per la strada Cassingheno-Carpeneto e risparmiati grazie al volontariato degli abitanti, a favore del primo lotto Carpeneto-Fascia.
Nel 1958 il Provveditorato agli Studi di Genova autorizza la costruzione della scuola comunale a Carpeneto con un cantiere di 15 lavoratori per 102 giorni; costruzione che verrà poi adibita anche a Municipio.
Nel 1961 un decreto minisreriale include la strada Due Ponti-Cassingheno-Carpeneto tra quelle provinciali; viene quindi richisto il trasferimento degli ultimi 90 milioni sul tatto Carpeneto-Fascia.
Vengono apposte le targhe stradali ed i numeri civici per una migliore toponomastica a favore di 254 abitanti.
Nel 1966 il sindaco Orocchi concede la cittadinanza onoraria del Comune di Fascia al Sen. Paolo Emilio TAVIANI, Ministro degli Interni il quale, con lo pseudonimo di "Pittaluga", fu partigiano su questi monti ove nacquero le divisioni partigiane Cichero e Bisagno, e ne coordinò le azioni quale membro del Comitato Ligure per la Liberazione.
A perpetuo ricordo dell'attività partigiana fece costruire negli anni '90 un caratteristico monumento raffigurante una casa diroccata ove si riposano due partigiani (statue in bronzo a grandezza naturale).
Fu anche Sindaco del Comune ed in sua memoria la piazza principale di Fascia venne intitolata nel 2001, dopo la sua morte, a "Paolo E. TAVIANI, Ministro, Senatore, Sindaco di Fascia".
Nel 1972 prende avvio la locale "COMUNITA' MONTANA ALTA VALTREBBIA" con sede a Montebruno, alla quale, in tempi diversi, vengono eletti nostri Consiglieri VARNI Elvio (che verrà eletto presidente) ISOLA Pietro, OROCCHI Romeo, TIRINI Filippo (che ne sarà Assessore per più di due legislature), ISOLA Assunta, BRUNO Marcello
Nel 1977 viene approvata la costruzione di un unico acquedotto comunale che, con la nuova captazione sopra a Fascia, dal 1985 fornisce acqua alle vasche di Fascia, Carpeneto e Cassingheno.
IL PAESE
Il primo documento conosciuto, che attesta l'esistenza di Fascia, risale al 12 febbraio 1235.
Si tratta del testamento di Beldì moglie di Beltramo di Torriglia che lascia alla Chiesa "Sancte Marie de Faxa drapum unum ad ponendum ante altare" e a "Johanni de Faxa dimitto solidos quinque" (5 soldi).
La circostanza fa ritenere che l'origine del paese sia molto più antica. Lo confermano il fatto che nei pressi dell'abitato, e in alcune località del suo territorio poste sulle antiche vie del sale, siano stati ritrovati reperti che potrebbero risalire al primo o secondo secolo dopo Cristo. Sul valico di Casa del Romano, in un sito chiamato "convento", furono trovati i ruderi di una cappella oggetto di una leggenda che parla di un insediamento monastico di assistenza ai viandanti sulla strada Genova-Torriglia-Varzi-Pavia.
Lo stesso santo patrono del paese, ancora oggi venerato, è San Guglielmo d'Aquitania, vissuto attorno al 1100. Fascia fece parte, sino alla caduta della feudalità, dei Feudi Imperiali. Soggetta, probabilmente,in origine ai Malaspina, nel 1468 i rappresentanti di Fascia (Gullielmus da Faxa e Leonardus de Faxa) firmano sulla piazza di Torriglia fedeltà alla duchessa Bianca Maria, vedova di Francesco Sforza, e al duca Galeazzo Visconti. Nel 1493 i Fieschi acquistano i redditi di Fascia. Nel 1547 Fascia passa alla famiglia dei Doria e fa parte del Feudo di Torriglia che, con l'avvento di Napoleone, entrano prima a far parte della Repubblica Ligure e poi dell'Impero Francese.
Nel 1797 viene istituito il Comune di Fascia, che comprende le frazioni di Carpeneto e Cassingheno, e il primo Maire è Giacomo Martini; nel 1812 Dominique Varni entra a far parte della Garde National.
Panorama oggi
Fascia viene poi aggregata, con tutta la Liguria, al Regno di Sardegna e fa parte, sino al 7 febbraio 1819 del Mandamento di Torriglia, Intendenza e Provincia di Genova, per passare poi al Mandamento di Ottone, Provincia di Bobbio, Divisione di Genova. Con l'avvento del Regno d'Italia Fascia passa, con il territorio della soppressa Provincia di Bobbio, alla Provincia di Pavia dalla quale, nel 1923, verrà nuovamente staccata per ripassare alla Provincia di Genova.
Nel frattempo, nel mese di luglio del 1835, il paese viene colpito da una epidemia di colera che fa 24 vittime in circa 25 giorni. Gli scampati fanno voto di erigere una cappella in località Casa del Romano, intitolata a S. Rocco, più volte restaurata ove, ancora oggi, la seconda domenica di luglio, la popolazione vi si reca in pellegrinaggio. Nel 1938 gli abitanti di Fascia sono 220, destinati ad aumentare a circa 300 nel 1860.
Scoppia il fenomeno dell'emigrazione; fenomeno da sempre presente se si pensa che già nel 1400 a Genova Marassi si sono trovate tracce dell'esistenza dei Varni (il cognome più comune del paese), inizialmente verso l'Argentina e quindi negli Stati Uniti, quasi escusivamente in California. Già nel 1877 Stefano Varni, di anni trenta, è cittadino americano, come risulta dai registri della municipalità di San Francisco.Il Comune pensa di collegare il paese con una strada carrozzabile ma, con l' avvento del fascismo e l'arrivo di un Podestà da Torriglia, non se ne parla più sino a 1964 quando, il 30 novembre, la strada giunge a Fascia. Molti sono i giovani fasciotti che partecipano alla prima guerra mondiale e due di loro non torneranno più.
Nel 1929, grazie al lavoro degli abitanti del paese e quello economico degli emigrati in America e a Genova, si realizza un nuovo acquedotto e dopo alcuni referendum indetti dal Parroco Don Pietro Bava, Fascia è il primo paese che decide di "mettersi l'acqua in casa". Il 17 marzo 1934 un Caproni dell'Aeronautica Militare cade in prossimità del paese e muoiono i tre componenti l'equipaggio. Inizia la seconda guerra mondiale e partono sia i giovani che i meno giovani; tre di loro cadranno sul campo, in Russia e in Grecia. Il 27 novembre 1942 la luce elettrica arriva a Fascia. L'8 settembre 1943 si festeggia la fine della guerra ma è, invece, l'inizio del periodo che coinvolgerà direttamente il paese nelle operazioni belliche. Inizia la resistenza e Fascia diventa capitale del movimento partigiano e al centro della storia pagando anche con il sangue di uno dei suoi figli ucciso dai tedeschi; il suo prezzo al riscatto d' Italia. La partecipazione della popolazione è convinta e totale. Nel 1953 arriva anche il telefono; iniziano i lavori per la summezionata strada carrozzabile e si rinnova l'acquedotto.
Dal 1970 al '72 è Sindaco di Fascia il MInistro Paolo Emilio Taviani. Nel 1971 la strada carrozzabile prosegue sino ai confini comunali per collegarsi con Carrega Ligure (AL) e successivamente con Propata. Nel 1973 si costruisce il nuovo acquedotto comunale, destinato a servire tutte le frazioni; nel 1980 la rete fognaria con il depuratore, i loculi del cimitero, il piccolo spazio sportivo. Nel 2006 si da inizio alla costruzione dell'Osservatorio Astronomico presso la Casa del Romano a m. 1.413 slm.
LA CHIESA
Al centro del paese si erge la Chiesa dedicara alla Santissima Annunziata, eretta a parrocchia autonoma nel 1647, staccata da Rondanina, restaurata ed ampliata più volte, trovando la sua attuale, definitiva sistemazione tra la fine del 1800 e i primi del '900, anche se il campanile è del 1732. L' Annunciazione viene festeggiata la seconda domenica di maggio mentre il Santo Patrono, S. Guglielmo d'Aquitania, la seconda domenica d'agosto. Presso la cappella della Casa del Romano si festeggia S. Rocco la seconda domenica di luglio. A fine estate si celebra la "festa du trun", ora Festa del Ringraziamento, che ricorda lo scampato pericolo per la caduta si un fulmine, senza danni, sulla piazza ove era riunita la popolazione.
L’accesso alla sede comunale è garantito durante gli orari di apertura al pubblico previsti per gli uffici comunali.
La sede comunale è accessibile alle persone con disabilità, nel rispetto delle normative vigenti in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.
Come arrivare:
STRADA STATALE 45 GENOVA-PIACENZA
Fascia
/
Genova ——–>Torriglia ——->Montebruno—>/^/—>Gorreto—->Ottone—->Bobbio———->Piacenza